Altre Storie di Angelica
-
-
-
-
-
“TRE·DI·CI - SGUARDI SUI MUSEI DI LOMBARDIA” fino al 02/04 a Palazzo Reale, Milano, con il mio lavoro sull’Orlando Furioso “Altre storie di Angelica” realizzato per il museo di Palazzo Besta.
Tredici musei statali lombardi interpretati da tredici artisti italiani: un progetto ampio durato oltre dieci mesi con una committenza pubblica della Direzione regionale Musei Lombardia (Ministero della Cultura) con la collaborazione scientifica del Museo di Fotografia Contemporanea (MUFOCO).
L'iniziativa culmina in un'esposizione promossa con il Comune di Milano-Cultura e ospitata a Palazzo Reale in occasione di MuseoCity 2023. La mostra è curata da Matteo Balduzzi, Emanuela Daffra, Gabriella Guerci e Giulia Valcamonica.
“Altre Storie di Angelica” è un’opera che parte da una mancanza: in seguito ai lavori di restauro di Palazzo Besta, eseguiti nel lontano 1920, sono andate perse le tre scene del ciclo dell’Orlando Furioso che un tempo si trovavano sulla parete di fondo del Salone d’Onore, sopra il camino.
Flavia Rossi prova a ricostruirle in modo suggestivo, immaginando che fossero dedicate alla figura di Angelica, una principessa dalla personalità non convenzionale, alla ricerca della propria libertà e costantemente in fuga.
Queste scene sono state ricreate grazie alla partecipazione e al coinvolgimento degli abitanti della Valtellina: due giornate di casting pubblico, all’interno del museo, hanno coinvolto aspiranti cavalieri e principesse, chiamati a riflettere sul senso del destino, del tempo e dell’amore, nonché a riscoprire la storia degli affreschi e a rappresentarla in modo realistico.
Il progetto è stato così l’occasione anche per intessere relazioni tra le comunità, l’artista e il museo.
-
Polittico di Angelica, 2023.
Allestimento presso Palazzo Reale, Milano.
Cornice disegnata da Ikonica Studio e realizzata da Stefano Marolla
Foto di Sveva Taverna -
ITA: Nel Salone d’Onore di Palazzo Besta tre affreschi riguardanti alcuni episodi dell’Orlando Furioso sono andati persi in seguito ai restauri del 1920. Ho immaginato di poter realizzare tre fotografie ispirate agli affreschi perduti, coinvolgendo la comunità. Abbiamo quindi lanciato un avviso, attraverso un volantino, aperto a tutti: un AAA CERCASI Angelica, Orlando, Ruggiero, Sacripante, Rinaldo e Ferraù e anche due cavalli (veri o finti). In due giorni di casting a Palazzo Besta abbiamo cercato i possibili interpreti, circondati dal ciclo di affreschi. Non si conoscono quali scene fossero raffigurate e questo mi ha dato la libertà di immaginare che potessero riguardare Angelica. Ho preso questa decisione sia perché i due riquadri più vicini a quelli mancanti raccontano storie su di lei, sia perché volevo avere così l’occasione per dare un’interpretazione diversa del suo personaggio. Angelica è sempre stata vista quasi esclusivamente come oggetto del desiderio di molti nel poema cavalleresco e i motivi della sua fuga sembrano quasi incomprensibili, mentre invece trovo che possa essere vista come una principessa non convenzionale, che scappa ricercando la propria libertà, non seguendo il volere del padre e sposando infine Medoro, un fante e non un cavaliere. I tre episodi sono stati scelti dopo un confronto con la storica Federica Caneparo e rileggendo il poema e testi critici a riguardo, e sono quindi alcuni nei quali Angelica rinuncia all’aiuto dei cavalieri giunti in suo aiuto e continua la sua fuga ricorrendo al suo anello magico: se indossato la protegge dagli incantesimi, se messo in bocca la fa diventare invisibile. Il primo episodio racconta la fuga di Angelica con il cavallo di Rinaldo, mentre Rinaldo sta per sconfiggere Sacripante in un combattimento. Infatti preferisce proseguire da sola la sua fuga, senza la protezione di alcun cavaliere. Il secondo episodio è ambientato nel Castello di Atlante: lei decide di rendersi visibile a Sacripante, ma, essendo vista anche da Orlando e Ferraù, decide nuovamente di fuggire in solitudine.
Il terzo episodio, nel quale Angelica viene salvata da Ruggiero dall’attacco dell’orca, si ricollega agli affreschi esistenti di Palazzo Besta, nei quali è raccontato come lei scappi nuovamente da Ruggiero grazie al suo anello. La scelta dei personaggi durante il casting è avvenuta valutando la presenza scenica e la relazione con il mezzo fotografico di chi si è presentato, ma, anche se non ho voluto esplicitarle nel volantino, ero guidata da alcune idee: per esempio Orlando lo immaginavo una persona molto determinata e con una certa fisicità visto che nuoterà fino in Africa mosso dalla sua follia e sradicherà un albero a mani nude; Ruggiero invece più posato, è un personaggio che ha un’evoluzione positiva nel poema, da una giovanile incostanza di propositi passa a riconoscere le sue responsabilità da cavaliere. Per il casting avevo anche preparato un "quiz ariostesco”: ho chiesto ai possibili interpreti quale tipo di rapporto hanno con il tempo e se credono nel destino o nella Fortuna imprevedibile. Ho chiesto loro anche se risiedono dove sono nati o se si sono spostati e anche notizie sulla loro vita sentimentale, poiché la vita dei personaggi dell’Orlando Furioso è caratterizzata da una serie di incontri e di ricerche, la cosiddetta inchiesta fallimentare che si risolve in un continuo movimento circolare senza soluzione, in cui gli errori si susseguono, e anche l’errare. La concezione dello spazio nel Furioso è molto diversa da quella di Dante nella Commedia. Per Dante lo spazio è verticale, con una netta contrapposizione di valore tra basso e alto, terra, cielo, peccato e salvezza. Inoltre il viaggio di Dante è lineare perché è voluto da Dio, per Ariosto invece lo spazio è orizzontale e totalmente apparente a una dimensione terrena. Quello del Furioso è uno spazio aperto al desiderio e alla scelta degli uomini. Anche il tempo, è aggrovigliato, una vera materia romanzesca che non arriva mai a una conclusione, ma prosegue a svolgersi per continua adduzione.
Il cast è risultato il seguente:
Angelica: Beatrice Pellegrini
Orlando: Daniele Pellegrini
Ruggiero: Marco Gherardi
Sacripante: Alessandro Delle Coste
Rinaldo: Michele Introzzi
Ferraù: Joy Zanetti
Cavallo vero: grazie a Paolo Valli
Ippogrifo: grazie a Fabrizio Mattaboni
Le foto sono state poi scattate in vari luoghi della Valtellina. Affreschi e rimandi al Furioso sono infatti presenti non solo a Teglio, ma anche a Sondrio e a Talamona, quindi ho ritenuto che fosse bello coinvolgere tutto il territorio valtellinese. Il mio soggiorno precedente al casting era stato piuttosto lungo, tempo necessario per visitare il territorio in maniera approfondita, chiedendo consiglio alle persone che mano a mano mi capitava di conoscere e scattando già delle ipotesi di inquadrature, posizionandomi nello spazio e realizzando degli sketch stampando le immagini in copisteria. In questa fase è stato determinante fare una ricerca sulle diverse modalità di rappresentazione del Furioso, dai cicli di affreschi presenti in Valtellina, ai quadri di Ingres, Böcklin, Tiepolo… fino al film di Luca Ronconi. Di grande aiuto il confronto costante con l’info point e la Biblioteca di Teglio e, successivamente, di Silvana Onetti e Beatrice Pellegrini dell’Associazione Bradamante. I personaggi sono stati vestiti con un mix di abiti d’epoca (presi in prestito dall’Unione Artigiani di Sondrio, tramite il museo MVSA) e abiti contemporanei. Con Daniele Pellegrini-Orlando, che dopo un percorso da designer a Londra, lavora nella moda a Milano, abbiamo cercato di creare un immaginario di cavalieri e principesse contemporanei che potesse però strizzare l’occhio ai tempi antichi. Sulla terza fotografia è stato realizzato un intervento grafico da parte di Ghia Irene Alex Introzzi Mozart della 3A del Liceo Artistico di Morbegno, tra l’altro figlia di “Rinaldo”, che aveva appena studiato l’Ariosto ed è stata sempre presente sul set, per andare ad aggiungere elementi come le ali e gli artigli dell’ippogrifo e l’orca che prova a divorare Angelica. Il Liceo era stato contattato poco prima dello svolgimento del casting per dare modo agli studenti interessati di farsi avanti. La preside del Liceo ha riconosciuto l’attività come stage, assegnando a Ghia dei crediti formativi.1_Fuga con Baiardo, Canto II
2_Castello di Atlante, Canto XII
3_Ruggiero, Angelica e l’orca, Canto X, disegni di Ghia I. A. Introzzi Mozart, 3A, Liceo Artistico Ferrari di Morbegno -
Frame from the Casting video -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
EN: In the Salone d’Onore hall of the Palazzo Besta Museum in Teglio, north Italy, three of the series of frescos of the Orlando Furioso poem by Ludovico Ariosto were destroyed during restoration in 1920.
I decided to realise three imaginary photos of the lost frescos, casting the main characters of the poem from the local people, which was performed and filmed in the Salone d’Onore hall.
Judging from the surrounding frescos, I presumed the missing episodes would be about the princess Angelica, giving at the same time a different interpretation of her character, who had always been considered an object of desire, whose flight is incomprehensible. Breaking away from this traditional interpretation, I preferred to see her as an unconventional princess, in search of her own freedom and denying her father’s wishes by marrying Medoro, a soldier and not a knight.I consulted the historian Federica Caneparo and the choice of the episodes was among those that describe how Angelica refuses help from the knights sent to save her, resorting to a magic ring that if put on her finger protects her from spells and put in her mouth makes her invisible.The first episode is about how Angelica flees on the horse of Rinaldo, while he is fighting Sacripante for her and is on the point of defeating him.
The second episode is set in the Castle of the wizard Atlante. Angelica wishes to make herself visible only to Sacripante, but she is also seen by Orlando and Ferraù and decides to flee from them.
In the third episode Angelica is saved by Ruggero from the ogre’s attack. It reconnects to the existing frescos where she flees again from him thanks to her ring.The cast was chosen according to their stage presence and relationship with the camera. I had already imagined a well-built Orlando judging by his mad physical feats; a very determined character. Whereas Ruggiero matures slowly and finally takes on his responsibilities as a knight.To decide whether they were suitable for the part, the cast was also asked personal questions about their private life, their relationship with time and if they believed in destiny or chance.In Orlando Furioso the idea of space is completely different to Dante’s in the Divine Comedy. In the latter, space is represented from an up and down perspective, the sky above the earth and sinners below saints. For Ariosto instead a vertical perspective does not exist but only a horizontal earthly plane. Dante’s journey follows a straight line decided by God, whereas for Ariosto it is man that chooses following his wishes. Ariosto does not respect chronological order where events never come to a real conclusion and the reader is constantly waiting for something to happen.
The cast:
Angelica: Beatrice Pellegrini
Orlando: Daniele Pellegrini
Ruggiero: Marco Gherardi
Sacripante: Alessandro Delle Coste
Rinaldo: Michele Introzzi
Ferraù: Joy Zanetti
Real horse: thanks to Paolo Valli
Ippogrifo: thanks to Fabrizio Mattaboni
Frescos on Orlando Furioso are to be found in various villages in Valtellina and for this reason I decided to involve the whole territory, in search of the three locations.
I took time to explore the area thoroughly and talk to the local people that I chanced to meet, trying out the possible shots personally and sketching on the printed photos.
Not only was I inspired by the Valtellina frescos, but I also took inspiration from Luca Ronconi’s film and the paintings of Ingres, Bocklin and Tiepolo.
The local Bradamante association, the Teglio library and info point were also of great help.
The interpreter of the main character Orlando works in the fashion business and contributed to the costumes, which were both contemporary and typical of those at the time, kindly borrowed from the Unione Artigiani of the Sondrio Province and the MVSA museum of Sondrio.
The ogre, the wings and the claws of the ippogrifo were added to the third photo by an art student, which her school considered the equivalent of an apprenticeship.
1_Flight on the horse Baiardo, Canto II
2_Atlante Castle, Canto XII
3_Ruggiero, Angelica and the ogre, Canto X